Ivan Iljic è un medio borghese preoccupato soprattutto che la sua vita sia sempre come si deve. Improvvisamente un giorno accade un incidente che modifica il corso degli avvenimenti; una caduta gli provoca grandi dolori.
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Ivan prende ad odiare tutta la gente sana e, pian piano, nuovi pensieri occupano la sua mente ed egli si rende conto che la sua esistenza fino a quel momento non è stata altro che falsità e menzogna. Un nuovo sentimento di pietà per gli altri lo pervade e morirà sorridendo. "Padre Sergio", il secondo racconto, pubblicato nel 1911, è invece una violenta condanna dell'amore sessuale, considerato il culmine dell'egoismo umano.