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Zero in condotta. Giovani in un cinema ribelle

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settembre

Zero in condotta. Giovani in un cinema ribelle

19 - 20 settembre 2025

FestivalFilosofia - Rassegna cinematografica

festivalfilosofia

Zero in condotta
Giovani in un cinema ribelle

A cura di Emiliano Schirosi – Biblioteca multimediale A. Loria

Auditorium biblioteca Loria
Ingresso libero fino a esaurimento posti

“Basta un solo atto di ribellione e questa crisi viene giustamente chiamata originalità giovanile”, diceva François Truffaut. In effetti, a separare i buoni dai cattivi è il contegno nella vita di relazione e in rapporto alla disciplina. Chi rifugge da costrizioni, e mal sopporta codici educativi percepiti come ingiusti, avrà necessariamente una condotta tendente allo zero: meritevole di venire punito, confinato in un angolo o dietro la lavagna. Non solo a scuola, ma anche in famiglia e in ogni ambito sociale, la formazione di una giovane anima inquieta passa anche attraverso il fuoco dell’insoddisfazione, l’avversione per le rigidità adulte e una incontenibile brama di vita che può detonare e travolgere tutto.
Questa rassegna cinematografica analizza gli elementi alla base del filone cinematografico che ha al centro ribellioni con o senza causa. In un noi contro voi che non sempre ha il retrogusto consolatorio del lieto fine, vengono presentate quattro pellicole, ognuna di culto a suo modo, fondamentali e di ispirazione.

 

Venerdì 19 settembre

Ore 20.30
Zero in condotta
(Zéro de conduite, Francia 1933, 47’)
di Jean Vigo

Zero in condotta narra la vita di alcuni studenti in un collegio di provincia, privati della libertà creativa dell’infanzia e sottomessi alle dure regole dei sorveglianti.
Quattro di loro, dopo essere stati puniti con uno ‘zero’ in condotta, provano a ribellarsi, grazie anche all’aiuto del nuovo sorvegliante Huguet, molto più vicino ai loro propositi che alla rigidità delle istituzioni.
Immerso in un clima realistico e onirico insieme, è un film autobiografico che inaugura al cinema la rappresentazione smitizzata dell’infanzia in un irriverente apologo sulla contrapposizione tra la rivolta anarchica dei giovani e l’ordine borghese del mondo adulto. Un film “maledetto”, che ha trovato negli anni successivi numerosi seguaci, da François Truffaut a Lindsay Anderson.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=-mQPlvi6G_0

 

Ore 21.30
Pump up the volume
(U.S.A./Canada 1990, 105’)
di Allan Moyle

Mark Hunter di giorno è un timido studente modello, ma di notte si trasforma in Hard Harry, un disc-jockey rivoluzionario che ha messo in piedi una radio clandestina con la quale grida al mondo tutto ciò che pensa. Con un microfono, gusti musicali sopraffini e una grande sensibilità, combatte le ingiustizie del mondo adulto del paesino dell’Arizona in cui vive, diventando così il portavoce della sua generazione. Grazie al suo esempio i ragazzi iniziano a ribellarsi ma le autorità scolastiche sono pronte a reagire.
Un film cult che ha incantato diverse generazioni, nonché una brillante e feroce critica di alcune istituzioni scolastiche sorde ai bisogni degli alunni.

Trailerhttps://www.youtube.com/watch?v=uo-km-qfJe8


 

Sabato 20 settembre

Ore 20.30
I figli della violenza
(Los olvidados, Messico 1950, 85’)
di Luis Buñuel

Los olvidados, ‘i dimenticati’, sono gli abitanti delle bidonville generate dalla metropoli, metastasi di desolazione cieca, in cui anche i bambini sono condannati alla violenza e all’odio.
A Città del Messico, Jaibo è il leader di una banda di giovani teppisti appena uscito dal riformatorio. Pedro è uno sbandato come lui, ma con qualche voglia di riscatto. I figli della violenza è il film più celebre del periodo messicano di Buñuel, palma d’oro a Cannes e modello ideale di ogni pellicola sull’infanzia violata. Scrive il critico André Bazin: “Non hanno altro punto di riferimento che la vita, questa vita che pensiamo di aver soggiogato con l’ordine morale e sociale, ma che il disordine sociale della miseria restituisce alle sue primitive potenzialità, a un paradiso terrestre infernale. Ma la crudeltà non è di Buñuel, egli si limita a evidenziarla nel mondo.”

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=yFghaQAZdYg

 

Ore 22.00
Battle Royale
(Giappone 2000, 121’)
di Fukasaku Kinji
Proiezione in lingua originale con sottotitoli italiani
Vietato ai minori di 18

Giappone. La società è travolta da una crisi economica e sociale senza precedenti. Le autorità, preoccupate per la vertiginosa crescita della criminalità giovanile, decidono di varare la Millennium Educational Reform Act. Si tratta dell’estrazione a sorte di un gruppo di studenti delle superiori che dovrà partecipare al Battle royale, un crudele gioco di sopravvivenza che si svolge su un’isola remota. Quarantadue studenti ricevono un’arma, con l’ordine di eliminare i propri compagni entro tre giorni. A sorvegliare questo crudele gioco, oltre ai militari, è lo spietato professore interpretato da Takeshi Kitano. Ha inizio così una battaglia all’ultimo sangue in cui il sopravvissuto sarà soltanto uno.
Dietro la sua violenza gratuita, Battle Royale è un prezioso film di indagine e critica sociale che pone interrogativi sulla condizione del sistema scolastico, delle nuove generazioni e in generale della società giapponese.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=N0p1t-dC7Ko


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