La mattina del 18 giugno 1982, sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, viene ritrovato impiccato Roberto Calvi, il "banchiere di Dio", Uomo d'affari intraprendente, già socio di Michele Sindona e caldeggiato dalla loggia massonica P2, Calvi è riuscito in un solo decennio a diventare presidente del Banco Ambrosiano, a stringere rapporti con la Banca Vaticana di Paul Marcinkus, la Mafia, la finanza internazionale e li mondo della Politica nazionale che conta, A 30 anni dalla sua scomparsa, si ripercorre una delle vicende più controverse della storia italiana recente, che tra segreti, minacce e scambi di favori è esplosa nello scandalo di Tangentopoli, segnando la fine della cosiddetta Prima Repubblica, Roberto Calvi avrebbe potuto raccontare inconfessabili retroscena della finanza cattolica e laica, intrecciata al finanziamento di operazioni criminali e a una classe politica fin troppo compromessa con corruzione, coltivazione di posizioni personali e piduismo, utile camera di compensazione per interessi tanto eterogenei quanto convergenti.