Novembre 1989, Berlino: Christa Wolf assiste alla caduta del Muro e con essa alla fine dell'utopia dell'uguaglianza che ha perseguito con autenticità e integrità morale per tutta la sua vita.
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Sovrapponendo alla propria voce in prima persona quella della protagonista del suo libro più famoso, Cassandra, la scrittrice procede in un racconto non lineare e anarchico, perché per lei, nel presente, si insinua sempre il passato, ripercorrendo oltre quarant'anni di vicende personali e collettive. Una città, Berlino, che diventa la protagonista tragica della caduta di un mondo, degli ideali e delle persone che li incarnavano e in cui Christa Wolf, amandoli, aveva creduto.