Nel 1969, dopo i reportage dal Vietnam del Sud poi raccolti in Niente e così sìa, Oriana Fallaci viene invitata dal governo di Ho Chi Minh a visitare il Vietnam del Nord. Così come nel Sud aveva condannato la politica estera americana, qui sarà la prima a esprimere posizioni critiche contro un regime immobile, cupo, "chiuso a chiave in una muraglia ideologica".
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Quando la guerra si sposta in Cambogia, prima racconterà i travagli dell'America, e poi raggiungerà Phnom Penh per raccontare i khmer rossi e il corrotto e astutissimo re Sihanouk. Infine, Oriana torna a Saigon per documentare l'avanzata di nordvietnamiti e vietcong e la sconfitta americana. Raccolti per la prima volta in un libro, i suoi reportage danno la misura non solo del coraggio e dell'acutezza di una giornalista di prima linea, ma anche della sua immensa grandezza di scrittrice.