Ore 22.15 del 9 novembre 1989. Migliaia di berlinesi dell'Est attraversano il Check Point Charlie sancendo il crollo del Muro di Berlino.
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La caduta del Muro mette in scena, in un crescendo corale, le scelte politiche, i giochi di potere, ma anche il coraggio, le debolezze, gli affetti, i dubbi dei grandi della terra, da Raissa e Michail Gorbaciov a Kohl, da Erich e Margot Honecker a Krenz, da Lech Walesa a Bush. Con questi si intreccia la vita clandestina di Sven e Hansi, giovani oppositori anarchici, di Barbara, Emma, Vera e Marina, giovani donne e madri aderenti ai movimenti d'opposizione democratica, di cittadini comuni spinti dal desiderio di libertà e di democrazia, che, a rischio della propria vita, si ritrovano uniti in piazza a manifestare, per la prima volta dopo quasi trentanni... E sorprendentemente, accanto a loro, compariranno nel giro di pochi giorni numerosi membri del partito e funzionari del regime. C'è la forza dirompente del nuovo che spazza via il vecchio, c'è l'energia della folla che chiede libertà, c'è la malinconia e una certa tenerezza per un mondo che finisce, c'è la Storia che si incarna in uomini e donne che lottano per la libertà o per il potere, che fanno scelte coraggiose o che commettono errori, che gioiscono o si disperano. In trenta giorni crolla un sistema, mutano gli equilibri geopolitici mondiali, scompare un mondo.