Si leggono con grande piacere i pensieri che Alberto Manguel dedica qui alla costruzione delle figure del lettore ideale e della biblioteca ideale. Arguti o commoventi, stranianti o dritti al punto, grandi come il mondo intero o circoscritti all'esperienza personale. E tutti legati dal contrappunto degli acquerelli di Andrea Musso, delicati e ricchi di particolari da scoprire con gusto.
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Appositamente frammentati perché ognuno possa disegnarvi il proprio cammino, questi aforismi ritagliano un'idea di lettore come costruttore di mondi reali e di biblioteca come luogo accogliente, dove ogni libro è a distanza di braccio e da qualche parte c'è una riga che è stata scritta esclusivamente per noi. Due realtà, alla fine, per niente ‘ideali' nel senso platonico, ma «abbastanza buone». Dove la chiave giusta sta in quell'«abbastanza».