Il XIX secolo costituisce un periodo decisivo per il processo evolutivo del restauro in architettura, a partire dalla Roma del primo trentennio, scenario di vicende significative che già da tempo ha richiamato l'attenzione degli studiosi.
[...]
Luigi Poletti (1792-1869), architetto, ingegnere e accademico di origini modenesi, è uno dei principali protagonisti di questo contesto, formatosi al seguito dei maestri più influenti del tempo, come Antonio Canova e Raffaele Stern, e attivo nelle maggiori imprese architettoniche dello Stato Pontificio. Professionista prolifico, prevalentemente noto per il ruolo assunto nella riedificazione della basilica di San Paolo fuori le mura, è responsabile di numerosi altri interventi su edifici preesistenti fra Roma e dintorni. Tra questi si annoverano altre ricostruzioni, come il caso della basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi e di San Venanzio a Camerino; seguono altri lavori di diversa natura, quali i restauri alla chiesa della Consolazione a Todi e al Tempio Malatestiano di Rimini, insieme ad alcuni solo progettati, tra cui i restauri del transetto nella cattedrale di San Ciriaco ad Ancona, del Ponte Rotto a Roma e la ricostruzione della Porta San Pancrazio nella stessa città. A ciò si aggiungono l'attività accademica e quella prestata al servizio della Commissione Ausiliaria di Antichità e Belle Arti.
Il presente volume, oltre ad offrire un approfondimento monografico della figura trattata, intende indagare il più ampio contesto teorico e operativo di cui Poletti costituisce un caso di studio particolarmente rappresentativo. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al ricco Archivio Luigi Poletti, conservato a Modena (Biblioteca civica darte Luigi Poletti), che ha consentito di esaminare con ricchezza di informazioni e dettagli lattività dellarchitetto nella sua complessità, dal più ampio quadro di riferimento ai contributi personali.