Questo è il racconto di un bambino in attesa di andare con la mamma alla festa di compleanno del suo amico Frej.
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Hanno comprato un regalo che lui stesso ha scelto: un piccolo castello uguale al suo ma rosso e non verde, mentre la mamma lo prepara ad uscire, però, il bambino comincia a tormentarsi: “Il mio castello verde è brutto, stupido e non mi piace più! Ma perché non gli abbiamo comprato il temperamatite sbrilluccicante? O il puzzle del gatto?” Cerca senza successo di convincere la madre a cambiare regalo e durante tutto il tempo non riesce a liberarsi dal suo malumore e rischia di rovinarsi la festa rimanendo da parte fino a quando Frej scarta il suo regalo: “OH, NO! Io lo volevo VERDE!!!!” ringhia quando vede il castello rosso”. Il protagonista improvvisamente si sente meglio, cambia umore, ha lui qualcosa che Frej vorrebbe, finalmente può mangiarsi con soddisfazione la sua fetta di torta! E tornando a casa con la mamma decide che inviterà il suo amichetto alla festa del suo compleanno che si sta avvicinando! L’aspetto geniale di questo racconto è la naturalezza con cui l’autrice si immedesima nelle emozioni del suo protagonista, descrive bambini imperfetti e maleducati senza moralismi né censure con reazioni di invidia e gelosia che naturalmente si risvegliano e caratterizzano senza ipocrisie le loro relazioni anche se spiacevoli, lasciando sullo sfondo gli adulti che partecipano lasciando che le cose accadano senza interferire. Le illustrazioni rendono con immediatezza l’andamento della vita familiare in una casa imperfetta e disordinata ma vivacissima, rappresentando una realtà concreta non edulcorata, che certamente ci è più familiare