Ciò che colpisce, fin dalla copertina e dai risguardi, sono i colori acquerellati, con iI soldatino protagonista ritratto in blu e circondato da un “esercito” di personaggi e da una folla di oggetti disegnati in marrone e in rosso sangue. Il testo, stampato in maiuscolo con caratteri pallidi e brevi frasi, usa parole tipiche di un contesto bellico, ma puntualmente smentito dalle immagini.
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Mentre infatti descrive il soldatino in uniforme con il fucile in spalla e una bomba a mano, il lettore lo vede imbracciare una tromba, con una coppa per elmo e una tazza da latte in mano. D’altra parte, le “milizie” che lo circondano sono costituite non da soldati in divisa militare, ma da giocatori di rugby, pallavoliste, tennisti, schermitori, superuomini, cowboy.Durante la sua marcia giunge in prossimità di una casa, bussa e viene accolto non da un nemico, ma da un gentile e ospitale signore che lo fa accomodare vicino al camino, lo invita a pranzo e condivide con lui una piacevole conversazione, un intrattenimento musicale e le irrinunciabili letture serali. Il soldatino si è ormai spogliato definitivamente di tutti gli elementi bellici che lo opprimevano, sentendosi lontano da ogni guerra. E così il lettore, metaforicamente libero da ogni contrasto e difficoltà nelle varie fasi della crescita, orientato alla ricerca della pace, personale e universale.