Corre l anno 1943. Nella Riviera del Ponente, tra le colline sanremesi, vive Pin, bambino orfano di madre e abbandonato dal padre. Privo di punti di riferimento, il bambino vive con la sorella, la Nera di Carrugio Lungo, una prostituta che usualmente s intrattiene con i militari tedeschi.
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Pin è un ragazzino vivace e ribelle, cresciuto precocemente e che ama stare con i grandi, nella continua ricerca di un po di attenzione, e di qualche amico. A causa di una scommessa lanciata dagli uomini dell osteria, viene rinchiuso in prigione per aver rubato la pistola a un soldato tedesco, cliente della sorella. Prima della prigionia riesce però a nascondere la P38 in campagna, in un luogo segreto che solo lui conosce: il luogo dove i ragni fanno il nido. Riesce a evadere dalla prigione grazie all aiuto di Lupo Rosso, un partigiano comunista, che ben presto lo abbandona. Nelle montagne Pin incontra un nuovo personaggio, il Cugino, un partigiano burbero e solitario, dalle poche parole, che lo conduce sulle montagne presso una banda di partigiani militanti di cui fa parte: un gruppo di uomini disperati , per lo più caratterizzati da evidenti difetti fisici e dalla dubbia eroicità. Sono uomini che si sono trovati per caso dalla parte giusta di una battaglia portata avanti con pochi mezzi e molte meno forze. Una visione della prodezza partigiana qui completamente rovesciata da Calvino che la rende propriamente umanizzata . Grazie a quest opera Calvino ha lasciato al mondo una storia, quella della guerra di liberazione, avulsa dalla comune immagine mitica ed epica del partigiano. Ci ha lasciato una storia fatta di volti e fatiche, corpi imperfetti e goffi, limitatezza umana e paura. Una storia fanciullesca, un avventura fantasiosa, così come Pin la vede dal basso, e ce la mostra.