Spinto dalla passione per le strane entità sognate dagli uomini, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l'altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari affinità: così, ad esempio il Pesce dei Terremoti, un'anguilla lunga settecento miglia che porta il Giapppone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Milgardsorm dell'Edda. L'esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio. Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati. Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges. E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l'esistenza: come lo hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa. E sempre aleggia lo humour di Borges