Giugno 1942: alcune decine di ragazzi ebrei in fuga dai nazisti scendono alla stazione di Nonantola. Ad attenderli, Villa Emma, residenza di campagna dove troveranno rifugio, tra paure e sogni della Terra Promessa, per quindici mesi. Questo periodo cambierà profondamente la vita dei ragazzi, ma anche quella della comunità locale.
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A farci rivivere le loro vicende, a più di mezzo secolo di distanza, è il diario di uno dei protagonisti: Josef Indig Ithai. Le sue parole, scritte all'arrivo in Palestina alla fine della guerra, ci raccontano la storia, le emozioni e le speranze di quelli che da allora sono per tutti "i ragazzi di Villa Emma". Dal libro è stato tratto lo sceneggiato televisivo "La fuga degli innocenti".