"Corpo estraneo" o problema insoluto della filosofia nietzscheana, la dottrina "dell'Eterno Ritorno dell'uguale" è tanto citata quanto misconosicuta. Persino nelle chiose dei filosofi che l'hanno percorsa fino all'ossessione, come Martin Heidegger, restano tracce di ambiguità, sospensioni, o residui di interpretazioni funzionali al pensiero di ciascuno di essi.
[...]
La complessa lettura di Severino ha perciò innanzitutto il merito di restituire l'Eterno Ritorno al lettore che voglia avvicinare la nuda, ipnotica vertigine ontologica. "Che tutto ritorni è l'estrema approssimazione del mondo del divenire al mondo dell'essere" (F. Nietzsche).