Fra il sacco della città nel 390 a.C. e la metà del primo secolo a.C., Roma procede alla conquista dell'Italia intera e poi dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Guida il bellicoso stato romano un'oligarchia determinata e tenace, gelosa dei propri privilegi ma nello stesso tempo aperta alle sollecitazioni provenienti dalle civiltà contigue, in primo luogo di quella greca.
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Di questa vicenda l'autore fornisce un resoconto soffermandosi con particolare attenzione sulla dinamica istituzionale e sociale, sulle tensioni interne all'oligarchia, sui rapporti tra patrizi e plebei, e tra Roma e le popolazioni sottomesse e alleate, fattori che stanno alla base sia della politica vittoriosa dei primi secoli repubblicani sia del precipitare nell'anarchia.