sabato
6
aprile
Favole di Fedro in dialetto modenese e relativi proverbi
Incontro con gli autori Giorgio Rinaldi e Sara Prati
Potrebbe sembrare strano tradurre le favole di Fedro in dialetto modenese. Sicuramente si tratta di un’opera ardita e originale. Questi brevissimi racconti dalla morale spicciola sono attuali anche ai giorni nostri e gli animali protagonisti riproducono gli atteggiamenti umani che non cambiano attraverso i secoli. Diventerà allora facile capire perché il dialetto possa essere la migliore lingua per rappresentare la saggezza popolare, così come la favola, con la sua immediatezza, è il genere che meglio riesce a rappresentare la spontanea vitalità di ogni popolo. Infine, il legame tra Modena e le favole di Fedro è antico di secoli, basti pensare che alcune sue favole sono scolpite proprio sul Duomo di Modena, sito culturale dal 1997 del Patrimonio Unesco. Unica nel suo genere è la ricerca degli autori sui proverbi e modi di dire in italiano e dialetto modenese, ancora oggi di uso comune, collegati a molte favole. Sono quindi tre i filoni conduttori che hanno originato e si intrecciano continuamente in quest’opera singolare: attualità, modenesità e ricerca linguistica dialettale.
Giorgio Rinaldi e Sara Prati, coniugi, insegnanti di lettere, da oltre 40 anni si occupano di Folclore, cucina tradizionale e storia della nostra regione. Hanno pubblicato oltre venti libri e nel 2006 un mensile on line (www.folclorecontadino.it) seguitissimo anche oggi nella sua versione FB. Dal 2007 sono i volti noti di Mo pensa te, conosciutissima trasmissione di TRC, nel ruolo di esperti di etimologia dialettale e modi di dire.
Ingresso libero