In questa pagina puoi trovare un piccolo portale per esplorare i documenti fotografici presenti nelle biblioteche del Polo Bibliotecario Modenese. Al momento puoi sfogliare i fondi fotografici conservati nella Biblioteca Comunale Loria di Carpi, nella Biblioteca Comunale Garofalo di Castelfranco e nella Biblioteca Civica Poletti di Modena, e trovare informazioni sui fondi fotografici della Biblioteca Comunale Francesco Selmi di Vignola.
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Il fondo raccoglie 1500 negativi su lastra di vetro e circa 300.000 negativi in bianco e nero di Tonino e Cinzio Gasparini, due fratelli fotografi professionisti che dal 1945 al 1970 hanno svolto la loro attività a Carpi. L’intero fondo è suddiviso per serie. La documentazione racconta una vasta parte della storia carpigiana sia pubblica che privata: il truciolo, la campagna, i cicli della vita, il lavoro, la città, la moda, gli eventi, gli enti, gli istituti e le aziende. Il fondo è stato interamente digitalizzato. Il fondo è stato catalogato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Il fondo è composto da 76 negativi su lastra di vetro e 402 positivi originali donati da Luigi e Alberto Pio Foresti, nipoti del collezionista d’arte e fotografo amatoriale Pietro Foresti (Carpi, 1854-1926). Il fondo documenta i viaggi di Pietro Foresti, in particolare gli aspetti artistici e ambientali dei vari centri da lui frequentati. Ricca è anche la raccolta di immagini relative al contesto privato, utili in ambiti di ricerca che abbiano per tematica la storia del costume. I negativi su lastra di vetro sono stati ulteriormente sviluppati dal fotografo Marco Ravenna nel 1981. Il fondo è stato interamente digitalizzato. Il fondo è stato catalogato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
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Il fondo "Anton Celeste Simonini" (1927-2009) comprende circa 5000 fotografie (negativi su vetro e pellicola, diapositive, stampe all'albumina e gelatina a sviluppo), raccolte dall'artista castelfranchese nella sua attività di collezionista e appassionato di storia locale, in particolare presso la Raccolta Civica comunale. Il fondo è estremamente eterogeneo e rispecchia i vari interessi di Simonini. La parte più numerosa del fondo riguarda l'archivio del fotografo Ciro Bergonzini (1896-1946), composto da alcune migliaia di negativi di vetro, salvati dalla distruzione proprio grazie all'azione di Simonini. Il fondo è stato catalogato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
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Iconografia di Modena scomparsa è il titolo scelto da Umberto Tonini (1889-1957) per il suo appassionante e ambizioso progetto collezionistico: 32 album corredati da minuziosi indici e contenenti oltre 12.000 fotografie, 1.800 cartoline e un centinaio di illustrazioni ritagliate dalla stampa locale, tutte raccolte con l’intento di conservare una testimonianza visiva il più completa possibile della storia sociale, economica, politica, culturale, architettonica e urbanistica di Modena e provincia dalla fine dell’Ottocento a metà degli anni '50. Sono oltre 10.000 le immagini finora digitalizzate. Il fondo è stato catalogato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Composto da un migliaio di fotografie per lo più di Benvenuto Bandieri (1887-1958), fondatore del celebre studio fotografico modenese, questo fondo documenta gli interventi urbanistici e architettonici realizzati a Modena sotto il regime fascista tra il 1922 e il 1944. Il fondo è stato catalogato e digitalizzato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Il fondo è composto da 1700 fotografie in bianco e nero che documentano il celebre censimento fotografico del centro storico di Modena, commissionato nel 1973 dal Comune a Paolo Monti (Novara 1908-Milano 1982), uno degli esponenti di spicco della fotografia italiana d'architettura e d'ambiente del secondo dopoguerra. Il fondo è stato catalogato e digitalizzato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Si tratta di 3 album editoriali composti da 102 stampe fotografiche al platino e pubblicati nel 1900 circa a Modena dal celebre studio fotografico Orlandini per documentare le bellezze artistiche e architettoniche della città: il Duomo, la Galleria Estense, i monumenti principali e le vedute. Gli album sono stati catalogati grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Album non editoriale con 67 fotografie all'albumina che documentano, per volontà dello stesso architetto Vincenzo Maestri (1832-1907), alcune delle sue più importanti realizzazioni a Modena e provincia, in particolare ville e palazzi. Le fotografie sono opera del fratello Paolo Maestri, dilettante fotografo, e dello studio Orlandini. L'album è stato catalogato grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna. | ||
Vignola - Biblioteca Comunale Francesco Selmi | ||
Fondo fotografico Mario Borsari Mario Borsari (1883-1930), nato a Modena da una ricca famiglia di possidenti, fu un grande appassionato di automobili e motori. Nel 1908 sposò Elena Galassi, nipote di Francesco Selmi. Nella primavera del 1915, al momento della mobilitazione generale, venne inviato in zona di guerra per impiantare a Palmanova l’officina con deposito dipendente dal 3° autoreparto avanzato di Latisana e successivamente fu assegnato a diversi autoparchi e officine automobilistiche: nel 1917 al 2° autoreparto della II armata, sul Medio Isonzo, come direttore del deposito laboratorio, poi all’11° autoreparto con il compito di impiantare un’officina per la riparazione dei mezzi motorizzati. Nelle tragiche giornate successive alla rotta di Caporetto provvide in prima persona a mettere in salvo l’intero autoparco di Palmanova trasferendolo a Bologna. Nel marzo del 1918 fu destinato al comando del 4° autoparco della IV armata nella zona del Grappa. Nel periodo trascorso al fronte sviluppò un grande interesse per la fotografia, documentando con uno stile personale alcune fasi del conflitto: immagini che hanno il dono dell’essenzialità e dell’immediatezza, non senza un fondo di ironia nei confronti degli alti comandi militari e di disincanto rispetto allo scarto netto che esiste tra le parole roboanti propaganda e la dura realtà quotidiana. Il suo archivio fotografico, che include anche alcuni scatti di altri autori, è stato donato al Comune di Vignola dagli eredi Borsari-Bartoli insieme al fondo documentario che comprende il carteggio e gli scritti di Francesco Selmi. Comprende oltre 3.000 positivi, circa 1.600 negativi e una ventina di lastre fotografiche, di cui circa la metà riguardano la Grande Guerra. La raccolta è stata interamente digitalizzata a cura dell’IBC Regione Emilia-Romagna e prossimamente sarà oggetto di un intervento di restauro e catalogazione. | ||
Fondo fotografico Attilio Neri Attilio Neri (1921-2009), medico, originario di San Secondo Parmense, è vissuto sempre a Vignola dall’età di tre anni. Dal 1951 al 1954 ha coperto la carica di sindaco della città. Scrittore ironico e originale, bibliofilo curioso e cultore della storia locale, si è occupato di lessicografia dialettale e ha pubblicato numerosi articoli, libri ed opuscoli di storia vignolese e varia cultura. Il suo Vocabolario del dialetto modenese è stato più volte ristampato da Arnaldo Forni editore. Il fondo fotografico, donato dal Attilio Neri nel 2002 comprende un’importante raccolta di fotografie e cartoline di Vignola e del suo territorio risalenti al secolo scorso: si tratta di un patrimonio di circa 4.000 immagini che documentano non solo lo sviluppo urbano e le trasformazioni della città a partire dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri, ma anche i momenti storici e politici più significativi e gli episodi memorabili della vita sociale che hanno caratterizzato la vita del paese. Il fondo è stato interamente digitalizzato a cura dell’IBC in vista di una prossima catalogazione. Nel 2002 è stato pubblicato il cd rom Bianchi e neri: scatti d’epoca della collezione fotografica di Attilio Neri, edito dal Comune di Vignola, che contiene tutte le immagini del fondo in formato digitale. |