Fu lo storico Ludwig Dehio, dopo l'unificazione tedesca nel 1870, a coniare il famoso dilemma: che la Germania non fosse abbastanza potente per imporsi al continente ma abbastanza per incutere timore.
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Il duro diktat imposto alla Grecia alla fine della trattativa in cui la Germania ha allineato la grande maggioranza dei paesi dell'Eurogruppo, rimette in discussione oltre che il paradosso, anche la tesi della famosa conferenza di Thomas Mann del 1953, costruire una "Germania europea e non un'Europa germanica". Nel 2010, la scelta delle élites europee di accelerare sulle politiche di austerità, e sulle connesse riforme - consistenti nella riduzione della capacità contrattuali dei lavoratori e dello stato sociale - avevano visto la destra europea compatta nella scelta, ma anche l'emersione della leadership tedesca nella determinazione e nella durezza nell'imporla ai paesi in difficoltà. Qualcuno ha ricordato che Churchill disse che ogni venticinque anni siamo costretti ad affrontare uno scoppio di vitalità tedesca. Sono passati venticinque anni dalla riunificazione tedesca. L'Europa ha di nuovo un problema tedesco?
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