Al centro del libro vi è la scienza della dissezione e lo studio delle parti del corpo umano, affrontati nell'ambito della più vasta sfera dei sentimenti e degli atteggiamenti culturali verso il corpo e la morte. Il volume prende l'avvio dall'opera di Vesalio De humani corporis fabrica (1543) che segna uno dei momenti fondamentali di avvio della scienza moderna.
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Qui l'autore indaga le ragioni di una lunga stagnazione del sapere scientifico, le inerzie e le costrizioni che ne impedivano il progresso. Non limitandosi a esaminare il punto di vista del soggetto medico, ma anche quello dell'oggetto, il corpo anatomizzato, andando a rintracciare i divieti di tipo religioso, i tabù psicologici, antropologici e sociologici legati alla profanazione dei morti.